Monday 3 December 2012

Someday in the Future...

Una domanda mi assilla in questi giorni.

"Come verrà ricordato questo periodo storico tra 50, 100, 200 anni?"


Il punto è che difficilmente ci si rende conto della reale portata degli eventi che si stanno vivendo "in tempo reale", mentre con un punto di vista più distaccato (anche temporalmente) ci si accorge di quanto estrema/assurda/incredibile possa essere una situazione.


Entrando nello specifico: tutti sappiamo che il mondo si trova in un periodo di crisi, a mio avviso non solo economica ma anche culturale, "della coscienza". Ma quanto profondamente riusciamo a percepire la gravità di questi avvenimenti? Tra 100 anni verrà ricordata come una "semplice crisi ciclica" oppure come qualcosa di più epocale, paragonabile concettualmente al lancio della prima bomba atomica?

Non so motivare la mia impressione ma, ammesso che la situazione migliori in futuro, i nostri discendenti si interrogheranno relativamente a questo periodo (che non ha ancora visto il suo punto più critico temo..) con domande del tipo "come è stato possibile?" con la stessa indignazione e incredulità con cui noi ora potremmo chiederci "come si è potuta permettere la schiavitù in passato?".

Trovo quindi fondamentale, sia a livello macroscopico (come quello da cui prende spunto il post) sia ad un livello più "esoterico", essere sempre coscienti di ciò che accade mentre esso sta accadendo; nel mondo esterno attraverso l'informazione e la considerazione critica delle cose, nel mondo interno tramite un costante esercizio della consapevolezza. Il rischio è quello di perdere il controllo e lasciarsi trasportare da forze impulsive senza esserne consapevoli, per poi scontrarsi solo successivamente con gli effetti e, come spesso accade, soffrirne.

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